martedì 27 agosto 2024

Si dovrebbe essere sempre un po’ improbabili (*)

Era d'estate e tu eri con meEra d'estate poco tempo faE sul tuo viso lacrime chiare

Era il mese delle spose e delle rose, e la Bea andava all'altare; tra tutte le foto questa è quella che preferisco, perché c'è lei, il padre, i due puppy davanti con i cestini di petali, e le mille emozioni che accompagnavano tutti loro prima di varcare quel portale. Che ci si potrebbe scrivere un intero libro solo su quei pochi istanti, tre passi prima della soglia millenaria, uno scrittore bravo lo farebbe. Pochi passi per cambiare tutto il resto della propria vita. Quando mi dicono che un luogo può raccogliere emozioni e memorie, ecco io penso a questa foto ed a tutte le spose che dal 1025 ad oggi hanno varcato quella soglia con un sogno nel cuore.



(*) Oscar Wilde in (Oscar Wilde – Frasi e Filosofie a uso dei giovani)

mercoledì 21 agosto 2024

Il vero potere ti strozza con nastri di seta

Le piante che vedete in foto sono pini secolari, messi lì ad ombreggiare i viali che portano alla stazione ferroviaria; presto si potrà dire di questa foto: i pini secolari che vedete erano lì per ombreggiare la strada verso la stazione. Quindi basta-fine-stop-alt-chiuso-finita la salubrità e decoro urbano. Tuttavia nel tempo i viali sono diventati trafficate strade per autobus e auto, ed a qualcuno, in particolare alle pubbliche amministrazioni, gli alberi non piacciono.
Il fenomeno degli alberi in città è cosa discussa e dibattuta ovunque. Improvvisamente sembra che l'ambiente cittadino non sia compatibile con la natura, gli alberi sono pericolosi. Quindi? tagliamo tutto - queste le intenzioni di chi gestisce il verde pubblico a Genova. Si inizia con questi 15 ma il totale prevede 200 tagli.
Le argomentazioni sono tante: innanzitutto le piante vanno messe in sicurezza, da cosa o chi? da se stesse, perché se per decenni fai potature a cazzo di cane poi è ovvio che qualcosa di spiacevole succede. Poi le radici, accidenti a tutte quelle radici che ogni volta che fai un buco, un lavoro alle reti sotterranee, le devi tagliare e poi far finta di niente e ricoprire alla svelta. Poi gli aghi dei pini, che intasano i tombini, e se una vecchina ci scivola sopra attraversando? 
Per non parlare delle malattie; la processionaria per esempio, debellarla è un bel costo, e poi sull'albero malato deve intervenire una persona competente, mica il raccomandato di turno che al massimo ha competenza per strappare l'erba dal marciapiede.

Il risultato di tutti questi pensieri è che l'albero è un disturbo da eliminare, e se non è possibile farlo subito, si può aspettare, lo si può fare comodamente nel giro di un paio di anni, con interventi inadeguati, o con nessun intervento. Sperando che nessuno se ne accorga e venga a rompere le uova nell'ennesimo paniere degli amici degli amici a cui affidare la gestione di emergenze fatte e create ad arte. A cui poi far seguire costosissime ripiantumazioni. 
Insomma la filastrocca dell'intrallazzo all'italiana oramai la conoscete. (QUI)

Resta da capire come mai in tutte le città europee i municipi stiano apprestando misure atte a favorire le zone verdi, le de-cementificazioni del suolo, nuove alberature, creazione dei boschi urbani ed anche in tempi molto rapidi e con evidente successo.
E noi invece, in direzione ostinata e contraria, tagliamo tutto, prepariamo distese di cemento e asfalto soddisfatti per aver prodotto reddito ai soliti noti, voti e poltrone ai cambiabandiera, quelli pronti a salire sul carro del vincitore a qualsiasi costo. Insomma ancora una volta il politico medio mediocre fornisce dimostrazione della sua incapacità coinvolgendo tecnici e amministratori vari.
E producendo danno alla comunità.
In questo caso specifico il labirinto ed il rimbalzo di incompetenze e favoreggiamenti è talmente vasto ed intricato che è perfino difficile ravvisare un reato punibile, sempre poi che di reato si possa parlare, perché non c'è un 'dolo' evidente, io ravvedo più una serie di omissioni e sciatterie, che certo producono quel famoso 'favoreggiamento' utile per chi poi deve mantenersi a galla nella fogna della politica locale e chissà magari aspirare a qualcosa di romano, che sempre di reddito di tratta.

E poi ci sono i cittadini, che capiscono, oppure sentono solo puzza di bruciato e voltano il naso altrove. Per parte mia posso solo constatare che in tutti i posti in cui si crea tensione sociale e disservizio, scava scava si trova sempre la rogna, il mezzo reato, l'intrallazzetto medio borghese, il guadagno da bottegaio disonesto, dimostrazione di come tutte le favolette che ci hanno raccontato su Mani Pulite fossero appunto, solo favolette.

domenica 18 agosto 2024

Qui non ci sono estranei, solo amici che non hai ancora incontrato

E' il 18 agosto 1928 quando Guglielmo Baldassini aziona la sua cinepresa 9,5mm, nel porto di Genova.
Un breve filmato amatoriale (visibile su HomeMovies100 - Archivio Nazionale del film di famiglia). Si vede una nave che entra in porto, la cinepresa la segue. Baldassini poi passa in rassegna alcune poppe di diverse barche a vela, riprese da una barca in movimento.
Ad un certo punto vicino ad una bitta compare il figlio Luciano, con un cappello da marinaretto saluta il babbo.

Poi un gruppo di portuali che avanzano su una barca a remi. Ma queste barche appaiono come nani in confronto al transatlantico Giulio Cesare, attraccato in attesa del prossimo viaggio sulla rotta Genova-Buenos Aires.
Qualche mese dopo, proprio a bordo del Giulio Cesare, partiranno da Genova, Giovanni Bergoglio con la moglie Rosa e il figlio ventunenne Mario, rispettivamente nonni e padre di Jorge Mario Bergoglio, al secolo Papa Francesco.

E così, oggi mentre cammino per il porto, scansando i turisti distratti, cerco nel mio tempo parallelo le tracce di questo passaggio, la bitta di Luciano, e di chissà quanti altri bimbetti che negli anni se ne sono appropriati. In fondo cento anni, per una città millenaria non sono che un battito di ciglia. E poi a ben scorgere, con occhio attento, ci sono altri indizi, dettagli dimenticati dal continuo rosicchiare del tempo, superstiti e testimoni.
Qui nulla ci appartiene, il tempo è fermo, è l'uomo che passa.


Reference: Il porto di Genova - su www.homemovies100.it & Biblioteca Salaborsa.

giovedì 8 agosto 2024

giovedì 1 agosto 2024

L'arte è la sola traccia del nostro passaggio sulla Terra

Il bel tempo e l'aria di mare fan venir voglia di sbirciare tra le case, e quindi ecco il mare, il porto e quel 'solito' paesaggio che scorre ogni giorno e che spesso mi dimentico perfino di guardare. Il super bonus 110%, oltre ad aver sviluppato tutta una serie di attività per cui la finanza avrà da spulciare e rincorrere, da queste parti ha avuto il grande risultato di veder rifiorire decorazioni che davo per perdute. Tutto finto fintissimo su queste facciate, che senza sarebbero banalissimi scatoloni di speculazione ottocentesca.
Ma poi li vedi così, e apprezzi, un muretto coronato di ardesia, un paio di alberi sfuggiti alla motosega, bei colori che il sole mattutino abbina all'azzurro del cielo che quasi dici: ecco la vedi la Corsica là in fondo?