domenica 20 agosto 2023

Gli italiani non sono in grado di salvare l'Italia

«L'edifizio più bello di tutto il distretto è la Villa Lomellino presso la Varenna, cui il Dupaty prese tanto diletto a descrivere: nei giardini che le si aprono attorno parve a quello straniero di veder ricinto tutto ciò che può formarsi dall'umano ingegno colla terra, coll'acqua e coi fiori: a dir vero il così detto bosco è luogo di delizia di straordinaria amenità; tanti sono i viali arborati, i canali, i laghetti di quel ricinto.»


(Attilio Zuccagni-OrlandiniCorografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue Isole, 1836)

Questo si narrava alla metà dell'ottocento, del giardino della villa di Agostino Lomellini, politico e letterato, doge della Repubblica di Genova dal 1760 al 1762, costruita trecento anni prima, nel 1568

Dopo il ritiro dalla vita politica, Agostino anziché andare a vedere i cantieri, commissionò a Emanuele Andrea Tagliafichi, il miglior architetto paesaggista dell'epoca, la progettazione di un giardino all'inglese che divenne immediatamente uno dei più belli e ammirati d'Europa, o almeno così piaceva credere ai suoi proprietari.
Fu una sequenza di fortunati interventi nei terreni circostanti che nel 1784 dotarono la villa di uno splendido parco, ultima moda dell'epoca, la cui magnificenza e la bellezza rendevano lustro al suo proprietario.

Tutto bene sino al 1955, anno in cui si pensa di trasformare una parte del giardino in campo da calcio, e intitolarlo a Pio XII, per mettersi a posto la coscienza per aver tagliato gli alberi secolari e sbancato una grande porzione di collina. Nella parte rimanente, siccome pareva brutto lasciare del verde attorno ad un impianto sportivo, verranno realizzati dei depositi petroliferi e lo svincolo di Pegli dell'autostrada A10.

Poi nel 1978 la villa fu danneggiata da un incendio e subì lavori di trasformazione per adattarla alla locazione uso ufficio; tuttora di proprietà della famiglia dei marchesi Reggio, oggi la villa ci appare così, assediata da serbatoi di sostanze chimiche e bei tubi colorati, stretta tra la ferrovia e l'autostrada. Quello che in 400 anni era stato costruito con sapienza e lungimiranza, fu spazzato via in meno di 30 anni.

7 commenti:

  1. Eh ma gli ambientalisti, eh ma le belle arti, eh ma bisogna essere concorrenziali, eh ma dobbiamo stare al passo con i tempi...

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    1. e così i lavori restano incompiuti, se avessero raso al suolo tutto nel '55 oggi non ci sarebbero in giro rimasugli totalmente fuori contesto, alieni in un panorama da archeologia industriale

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  2. NOI del partito degli under 70.000 a riguardo abbiamo un referendum per essere annessi dalla germania e governati con le loro leggi.
    ma NOI siamo solo in 3 o 4 se uni si volesse aggiungere

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    1. peccato che non siano interessati, chi si prenderebbe la rogna di governare sugli italiani?

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  3. la cosa importante è che (almeno) i tubi siano colorati.
    pier marameo :)

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