mercoledì 12 gennaio 2022

Lo ZioBuGo


Lo ZioBuGo è un acquisito, ne prendo subito le distanze perché fatico a credere che un famiglio a me prossimo per genetica possa raggiungere simili apici di stupidità. Lo ZioBuGo (acronimo da BueGrasso - che definisce la sua condizione) ha ricevuto dal medico precisissime istruzioni sulla dieta da seguire e sull'eziologia della sua malattia. Come ben insegna Argante, lo ZioBuGo espone la sua novità a tutti gli sventurati che inavvertitamente gli chiedono:

Ciao ZioBuGo, come stai?

Un tempo bastava il colloquiale bene grazie, ora esce un bollettino medico. Siccome ero in fase poco paziente/polemico, ho deciso di esercitarmi con ZioBuGo e la sua consorte, che per esigenze di copione chiamerò ZiaBuGa perché VaccaGrassa faceva brutto.

La ZiaBuGa recrimina perché il coniuge non rispetta la dieta mettendo in pericolo la propria salute e la pazienza dell'intera famiglia. Con fare capriccioso infatti, ZioBuGo rifiuta ogni ristrettezza alcolica, prosegue a mangiare fritti e timballi e qualsiasi pietanza ricca di 'nocivi' condimenti, e non lesina in dolciumi. Perché è abituato così: "e che sarà mai una bistecca e un bicchiere di vino, semmai bastasse togliermi questi per risolvermi la salute".

Il problema è che prima di queste ce ne sono state una fila, e ben lunga... ma anche alle recriminazioni della Vacc ZiaBuGa ho trovato da ridire. Sì perché ZioBuGo in questi ultimi vent'anni dove ha mangiato a pranzo e cena? a casa sua, mica dalla vicina di pianerottolo.
Quindi era fuori luogo tutto quell'accanimento sulle abitudini alimentari dello ZioBuGo, che da solo riesce a malapena ad aprirsi una scatoletta di tonno.

Poi restava da affrontare la questione medicinali, perché ZioBuGo è uno che abbonda, (questo lo si era già capito), quindi se ha la tosse e la prescrizione prevede un cucchiaio di sciroppo, lui ne prende due, a caso durante la giornata, per far prima a guarire. E vai a spiegargli che è un farmaco ad azione locale e dopo non puoi berci della birra altrimenti l'effetto lenitivo svanisce.
Insomma ero impegnato in questa discussione, quando ho visto che si era fatto tardi e siccome non se ne veniva a capo, ho pensato di risolvere con bel proverbio all'uso antico.

Non è colpa del dottore se il malato non segue la cura - ho detto.

Eccome se è colpa sua; se da delle cure impossibili e sbagliate! ha subitamente risposto lo ZioBuGo. Tuttavia ci sarebbe stato ancora da discutere su chi sia più legittimato a decidere una terapia, tra ZioBuGo ex meccanico della Fiat e il DottorPurgone, medico laureato a Pavia, ma questi sono dettagli.
Così ho sorriso e davanti all'evidenza degli esami di controllo che non mostravano alcun miglioramento, ho solo detto amabilmente una serie di considerazioni lunghe da riportare ma sintetizzabili in: ...e allora non ti curare, esattamente come stai facendo, prosegui a mangiare quel cazzo che ti pare come hai sempre fatto e crepa contento senza rompere i coglioni agli altri.

A me sembrava una buona conclusione, razionale e coerente, ma lo ZioBuGo si è risentito mentre Vacc ZiaBuga ha commentato serafica: questa te la sei cercata!

9 commenti:

  1. Una che conosco ha mandato a spigolare la dietologa accusandola di farla pesare su una bilancia farlocca.

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    1. situazioni di disagio individuale dicevi bene, il malato che si autocura è una di quelle.

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    1. è sconfortante trovarsi a parlare di 'cazzate' inconcludenti quando si potrebbe usare quel tempo per argomenti molto più interessanti

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  3. hai fatto bene! tanto non ti ascolta lo stesso. conosco il genere. sono come i no-vax: tentarci un ragionamento è tempo sprecato.

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    1. a me da particolarmente fastidio l'irrazionalità di tutta la questione, che fa pensare ad altre tare chissà in quali ambiti... per esempio sui vaccini è favorevolissimo.. e poi si auto cura senza il minimo senso logico..

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  4. un bel proverbio è anche: chi è causa del suo mal pianga se stesso.
    io lo uso spesso.

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  5. vabbè, fa parte di una categoria, come lui ce n'è tanti.
    A me piaciono tanto quelli che stanno sempre dal medico, poi vanno dagli specialisti, li ascoltano si fanno dare le medicine (perchè il medico si sente sempre in obbligo di darle, magari un calmante) le prendono se le passa la mutua, le portano a casa, ma poi fanno finta di dimenticarsene e non le prendono

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    1. aggiungerei quelli che dopo la cura, riprendono le solite abitudini riprovocando i sintomi

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