C'era un tempo, che oggi appare lontanissimo, in cui Giulia scriveva di raggiungerla a Venezia, in una stanza della casa di Dorsoduro, che solitamente ospitava gli studenti dell'accademia, ma che in rare e strette finestre di tempo restava vuota, quasi abbandonata.
Nel freddo umido dell'inverno lagunare, ci insinuavamo in campi e calli deserte, dense di nebbie a me straniere, facevamo le compere ai mercati rionali e scorrevamo assieme a Giudo e Matteo sull'acqua dei canali, nel rombo sordo del fuoribordo. Era allora che potevamo scoprire i segreti di una città tutt'altro che caotica.
Quel tempo non era di festa, ma di quieta quotidianità, non aveva bisogno di essere immortalato da nessuno scatto e nemmeno seguito sulle mappe o spiato nel suo svolgersi. Eppure appariva così perfetto, da chiedersi cosa fosse accaduto ai veri abitanti, costruttori raffinati, e cosa accadeva in noi, ogni giorno, mentre attraversavamo quella bellezza restandone inebriati nostro malgrado. Quel tempo aveva un suono che era molto, molto simile ad un intermezzo di Mascagni.
C'era un tempo...
ecco vedi com'é come non è mi hai fatto subito venire in mente i turisti sgangherati che insozzano i monumenti e si lavano i piedi nelle acque santiere.
RispondiEliminaquesto tempo è inelegante e caciarone comunque la si giri e la si metta.
Venezia è la prima vittima del business delle città disneyland per turismo di massa, poi Firenze e Roma e via le altre. Genova ci sta arrivando; e pare che sia l'unico modo per coprire le sempre più ingenti spese di mantenimento di palazzi, chiese e musei. Dove industria e commercio hanno fallito. Ma chissà quanto è destinata a durare questa formula magica...
EliminaAmo Venezia, ma la amo soprattutto in inverno o di notte, quando non ci sono i turisti ed è praticamente deserta. Mi è capitato un anno di andarci il 26 dicembre: non c'era un'anima viva, non me la sono mai goduta così tanto come quel giorno. Una città piena di storia, di arte, che profuma ancora di cose belle ed antiche se sai dove mettere il naso - ma soprattutto gli occhi - . Un vero peccato che sia , come dici anche tu, vittima del turismo di massa.
RispondiEliminaAnche io ho dei ricordi indimenticabili legati a questa città e tutto quello che scrivi, anche se in minima parte, l'ho vissuto e mi sarà per sempre immensamente caro. Grazie per averci regalato questi bellissimi pensieri!
Se ti basta una passeggiata di qualche ora a ridurti così, pensa che cosa dovrebbero dire i veneziani.
EliminaLo diceva un nostro vicino di casa! C'è o c'era un periodo 'felice' per scoprirla, che va dalla fine del capodanno o finita l'epifania, all'inizio del carnevale. In quel periodo, vuoi il freddo vuoi l'assenza di eventi, si può viverla come residenti. La parte più bella per me è l'isola di S.Michele e quella di Poveglia... quasi deserte!