«La società sta trasformando i desideri in impulsi», spiega lo psichiatra Ugo Zamburru. Secondo il quale «i desideri sono un percorso e contribuiscono alla definizione della nostra identità. Un impulso, invece, è una soddisfazione immediata, una perdita di controllo. Non ha nulla di costruttivo».
Questo giochetto psicologico si chiama marketing emozionale ed è alla base di ogni campagna pubblicitaria, e permette di vendere efficacemente qualsiasi prodotto. Zamburru scrive "la società" ma io leggo, i pubblicitari.
Quale sarà il punto di rottura?
Me lo stavo chiedendo mentre guardavo l'ennesimo spot del nuovo supermercato che ha aperto in città. La guerra è cominciata, o forse dovrei dire prosegue senza esclusione di colpi. Ogni catena della GdO alimentare sta cercando di fidelizzare i propri clienti, l'impero della Coop che non aveva battuto ciglio all'arrivo dei discount, adesso inizia a scricchiolare con l'apertura dell'Esselunga; negli spot pubblicitari, nei volantini postali e su ogni affissione si promettono sconti e vantaggi, ma soprattutto gentilezza e competenza del personale.
A quanto pare i consumatori hanno solo l'imbarazzo della scelta ed il commerciante al dettaglio è destinato all'estinzione. Da un lato c'è la comodità del cliente di trovare in un unico luogo tutto ciò di cui ha bisogno, compreso il posteggio, risparmiando tempo prezioso che dedicherà alla spesa, dall'altro ci sono i negozi di quartiere, e una cultura della spesa che sembra appartenere alle nostre nonne.
Anche Zygmunt Bauman sociologo e filosofo ha analizzato la questione, ma in modo più completo, non circoscrive al solo commercio questa malizia del marketing emozionale, i consumi così influenzati si estendono ad ogni aspetto della vita...
"Un consumatore soddisfatto sarebbe una catastrofe per la società dei consumi, per la quale invece i bisogni devono essere sempre risorgenti, non devono avere mai fine; i consumatori devono essere insaziabili, alla perenne ricerca di nuovi prodotti, avidi di nuove soddisfazioni in un mercato che sforna continuamente prodotti nuovi e inediti.
Oramai anche insaziabili nei rapporti personali, d'amore, familiari, nella perenne ricerca di nuove sensazioni.
Consumiamo ogni giorno senza pensare, senza accorgerci che il consumo sta consumando noi e la sostanza del nostro desiderio.
È una guerra silenziosa e la stiamo perdendo".
Ho notato che le commesse dell'Esselunga sono più truccate di quelle della Coop: politica aziendale?
RispondiEliminal'Esselunga mi manca, perché mi resta fuori mano e dovrei andarci apposta, oppure aspetto di avere cose da fare in zona ed approfitto per verificare... le commesse della Coop le ho trovate gentilissimissime oltre la normale misura che ricordavo... quanto al trucco non saprei, era con la mascherina.
Eliminae pure questa l'avemo persa, io me so fatto fa prigioniero dai vincitori e nel campo de prigionia lavoriamo in cambio di vitto e alloggio
RispondiEliminami pare un buon compromesso, soprattutto con gli aumenti delle bollette in arrivo
Elimina... io adotto questa strategia, non compro mai d'impulso ...
RispondiElimina... l'indomani mi accorgo se quella cosa mi serviva davvero ...
... e più mi dicono "affrettati la promozione sta per scadere, finirà il mondo" meno compro ...
che è un'ottima strategia, io tendo a fare delle liste di cose che mi servono ed a quelle mi attengo
Elimina