lunedì 12 luglio 2021

Cui prodest?

La Nazionale italiana di calcio ha vinto gli Europei, e io che speravo vincesse l'Inghilterra.

L'italiota medio quindi ha esultato, urlato, festeggiato per strade e piazze, proferendo frasi spericolate tipo: sono orgoglioso di essere italiano, forza ragazzi siamo con voi, ed altre stupidaggini gratuite che sarebbe inutile riportare. Cosa spinga le persone a sentirsi coinvolte esageratamente in queste faccende per me resta un mistero. Credo che sprofonderei nella vergogna se mi trovassi davanti ad un maxischermo ad esultare per la vittoria di una squadra di calcio come avessi vinto alla lotteria. Ma nel mondo dei normopatici, addestrati da generazioni ad uniformarsi per sentirsi realizzati, credo rappresenti il top. Cosa meglio di un esibito pseudo orgoglio nazionale può farli sentire nel giusto? Per persone mai uscite dall'adolescenza dovrebbe rappresentare un'ottima scusa per far casino, spaccare bottiglie e scrivere sui muri, in virtù di un senso di appartenenza che tutto giustifica e consente.
In merito potrei citare gli hooligans Olandesi della Barcaccia, ma sempre di imbecilli sto parlando e quelli non hanno nazionalità.

Il numero di pagine social che hanno spiattellato foto e meme degli Azzurri solo per riempirsi di like e commenti gradevoli, è stupefacente. Ulteriore dimostrazione che i social sono pensati per il consenso, e per sfogare i leoni da tastiera, repressi nella vita reale che trovano i loro due minuti di celebrità nell'anonimato.

Se c'era un evento in grado di far capire come sarà il mondo dopo la pandemia eccolo qui. Con la variante Delta in circolazione non sarei così euforico, soprattutto perché ancora una volta gli incontri calcistici sono al centro della diffusione del contagio, come era già accaduto con Atalanta-Valencia; e quando penso a qualcosa di non strettamente necessario, non so perché, visualizzo proprio una partita di calcio. Insomma ci siamo blindati in casa, abbiamo ristretto didattica, musei, concerti, teatri, cinema e mille altri luoghi di socializzazione per evitare di portare al collasso la sanità e adesso riprendiamo come nulla fosse?

6 commenti:

  1. Non sono appassionata di calcio, ma sono contenta che abbia vinto l'Italia, una squadra che come diceva ieri Nanni Moretti, "non ha divi". Poi anche dalle mie parti la gente ha pensato di stare a far cagnara fino alle 4 o peggio di portare in piazza i bambini.

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    1. da troppo tempo l'avvenimento calcistico sta diventando un 'fenomeno sociale' distorto

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  2. l'unica cosa 'relativamente bella' della finale era che l'inghilterra (in caso di vittoria) avrebbe devoluto la vincita (undici milioni di euro) alla sua sanità... ma la corsa dietro a un pallone di ventidue miliardari è finita diversamente e adesso non si parlerà d'altro per giorni e giorni come avessimo vinto e sconfitto tutti i mali del mondo, e magari i 'club' avranno anche la faccia marcia di piangere miseria.

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    1. già c'è chi recrimina il fatto che il principe William non si è congratulato adeguatamente con i vincitori...

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  3. Certo i festeggiamenti sono esagerati, ma non credo per "colpa" del COVID, si sarebbe esagerato lo stesso ne abbiamo prove su prove.
    Sarebbe stata la stessa cosa avesse vito un'altra nazionale? Non ho certezza ma dubito, una esultanza di quel tipo la collego solo al basso livello culturale che abbiamo. Sarei felice di essere smentito. Ciao.

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    1. già! basso livello culturale... ed anche valvola di sfogo di un certo disagio psicosociale potrebbe essere. Forse anche involuzione...

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