venerdì 27 novembre 2020

Propinationem salutem

Ricordo che durante un lungo e rocambolesco viaggio in Cecoslovacchia (all'epoca si chiamava ancora così) ogni sera al rientro il nostro padrone di casa ci offriva vodka russa doc, di una marca rimasta sconosciuta, la versava nei tipici bicchierini a bulbo appena presi dal freezer, accompagnandola allo strudel di mele spolverato con lo zucchero a velo che la moglie immancabilmente ci presentava. Rifiutare voleva dire offenderli, così ci adattammo a quel rituale, anche quando tentavamo di rientrare silenziosamente, c'era sempre qualche scricchiolio della scala a tradirci, e la serata girava immediatamente sull'alcolico. Ho un ricordo bellissimo dell'ospitalità di quella famiglia, a cui spedimmo una nostra guida turistica illustrata per far loro capire com'era l'Italia.

Così l'altro giorno mentre ero al supermercato impegnato in una delle mie avventure da flaneur, mi sono imbattuto in una bottiglia di vodka Molotov, che non è propriamente il massimo del settore, ma ha un costo abbordabile per iniziare una serie di esperimenti. 

1) La prima possibilità è berla, un drink  alla goccia con i bicchieri in freezer in ricordo dei vecchi tempi, quando il muro era ancora IL MURO e non una serie di frammenti da vendere ai turisti. Tuttavia è presto per la cirrosi quindi vi parlerò di usi alternativi, meno impegnativi ma altrettanto divertenti.

2) Un interessante uso alimentare è utilizzarla per sfumare i soffritto. La ricetta delle pennette alla vodka è venuta benissimo ed anche il risotto ha un gusto particolare e delicato. Mi riprometto di proseguire la sperimentazione in attesa di sbarcare alla decima edizione di Masterchef travestito da chef russo.

3) Tolti gli usi gastronomici ho voluto proseguire col fai da te casalingo, quindi sto provando il deodorante:  vodka + cannella + chiodi di garofano + scorza di arancio. I primi giorni è molto forte poi svapora, oppure mi sono assuefatto all'odore. In ogni caso è meglio dei deodoranti chimici.

4) E adesso gli usi disinfettanti, meglio dell'alcool etilico che ultimamente è diventato introvabile, mettendo in una bottiglietta: aceto + vodka + scorza di limone, si ottiene un comodo igienizzante per le mani, o per la passata finale sui piani di lavoro in cucina. Non lascia residui ma un gradevole profumo di agrumi. Anche qui mi riprometto di proseguire la sperimentazione.

5) Usi alternativi (ma illegali) della vodka

Mettendone una discreta quantità in una bottiglietta di vetro e tappandola con uno straccio, la si può usare come deterrente quando il vicino tra le 6,30 e le 6,45 sgasa con il diesel prima di uscire per andare al lavoro. Non ho ancora provato, ma quando lo farò sono certo che lo leggerete direttamente sul giornale e non su questo blog. In ogni caso l'effetto sembra interessante.

6) Usi alternativi (ma impropri) della vodka

Qui si apre un panorama infinito, ho semplicemente cercato nel web alcune delle possibilità, adatte ad un pubblico giovane, smaliziato ed in cerca di avventure che non avrebbero animato nemmeno i miei sogni più vivaci. Negli occhi... o in altri ascosi et audaci luoghi.

domenica 22 novembre 2020

Babushka


La Lalla del 6c ci ha lasciato, da alcuni giorni le persiane del suo appartamento erano chiuse, così ho sospettato. Non è epoca di vacanza, e poi era troppo metodica per dimenticarle chiuse per tutto il giorno. Non ci vedevamo da mesi, la pandemia ha ridotto notevolmente la vita sociale anche nel condominio. Così ho indagato e... tombola!
Era solo una vicina di casa, mi sono detto, buffa, pettegola, a volte geniale, terribilmente brontolona, fastidiosamente curiosa; tuttavia c'è qualcosa che mi intristisce in questa sparizione, anche se non ho ancora capito bene cos'è.

mercoledì 18 novembre 2020

Con la misura con cui misurate, sarete misurati


Riporta così Luca, (6 vers. 36-38) e qualcosa di simile si trova anche scritta da Matteo (7 vers: 1-5).
Una considerazione interessante, che troppo spesso viene disattesa, tuttavia non basta, non giudicate e non sarete giudicati mica sempre funziona. Ma le cose cambiano quando le considerazioni sugli altri uno se le tiene per se. Sto seguendo una serie di incontri on line su Bibbia e Letteratura e queste sono le dirette conseguenze. Ma andiamo oltre...

Avvocato e presidente della... Architetto e docente di... Critico e storico d'arte...

Ecco fatto, un invito ad una conferenza in streaming solo per i soci e pochi intimi, non so perché mi trovo impelagato in questa mailing list, e mi chiedo se sia utile registrarsi ed avere il codice per partecipare all'evento. Il tema della conferenza è interessante, resta il rischio di annoiarsi per una qualche forma di eccessivo egocentrismo dei conferenzieri. Trovarne di brillanti è difficile, ma ci sono, per esempio ricordo un'interessantissima conferenza di Federico Zeri sulla caduta di Roma antica, e non mi sarei stancato di ascoltarlo per ore.

Meno di un anno fa avrei storto il naso a queste trovate da nerd, ma poi le cose sono cambiate, dopo un paio di colloqui on line e una presentazione di lavoro in video chiamata, e una video conferenza, posso dire di aver superato l'imbarazzo della matricola. 

Tuttavia la questione è proprio quella profusione di titoli e doppi cognomi a cui sono diventato intollerante, troppo snob? Forse sì, ma ero impostato per una vita alternativa a modo mio, basta egocentrismi e recite da arrivati a fine carriera, basta frequentare gente che vive saltando da uno stereotipo all'altro, così impegnata a recitare se stessa da non accorgersi degli altri. Questo mi ero detto dopo aver scrutato dietro ai tendaggi di MadamaDorè. Credo valga anche per il web.

martedì 17 novembre 2020

E Dio chi lo perdona?


Sembra che sia più semplice, e forse meno pericoloso, fare l'ambasciatore Statunitense a Baghdad che il commissario alla sanità in Calabria. Probabilmente la nomina di Gino Strada sarebbe perfetta, a detta di alcuni, ma per altri il fondatore di Emergency è troppo comunista e ha criticato troppi governi, sarà per questo che nessun politico si è esposto facendogli una richiesta formale, che potrebbe anche essere rifiutata. Inoltre facendolo si rischierebbe di equiparare la situazione sanitaria calabrese ad un qualsiasi stato dell'Africa Centrale, decisamente troppo compromettente per una nazione che vive immersa negli stereotipi e nel perbenismo.

Così mentre i 731 morti per Covid di oggi, ci fanno ripiombare ai giorni cupi del lockdown, io mi interrogo sulle farneticazioni dichiarazioni del patriarca Filaret, che ritiene il virus la punizione divina per aver concesso l'unione civile agli omosessuali. Sulla stessa linea il pastore Rick Wiles e il rabbino Mei Mazuzsi, a dimostrazione che l'imbecillità non conosce religione, ne stato di appartenenza, ma è un problema universale.
Resta da vedere se anche questi ultimi si troveranno a dover fronteggiare in prima persona il contagio, così magari rivedranno le loro posizioni, o magari confesseranno di essere degli omosessuali certificando una volta per tutte l'esistenza di dio.
E chissà, magari un giorno si troverà perfino un vaccino.

domenica 15 novembre 2020

Solo una lacrima, ma che sia buona!



Sai cosa succederà a noi due?
Ci cercheremo ancora.
Ci cercheremo nelle canzoni, nelle citazioni, nei libri.
Ci cercheremo tra gli sguardi della gente.
Magari la sera, che ci frega sempre.
Avremo voglia di scriverci, ancora.
Magari nei sogni di entrambi.
Nonostante tutte le litigate, nonostante i
"con te ho chiuso, sei fuori dalla mia vita"
Ci penseremo, di nascosto...
...e fingeremo.
Fingeremo il mattino seguente di aver pensato ad altro.
Ci mancheremo...
...eccome.
E questa sarà la nostra punizione.
La punizione di non aver provato a tenerci quando tutto tra noi stava per crollare.
Charles Bukowski

Ero certo, di aver bloccato Emme ed ogni suo contatto, rimosso in modalità damnatio memoriae; ma ecco che questa poesia, buttata in una mail assieme a poche righe, mi colpisce come un fulmine, e così improvvisamente inizio a pensare di essere stato io lo stronzo, quello che non transige. 
Per fortuna ho ancora i diari del dopo Emme, uno scarno carteggio salvatosi dal rogo per pura malinconia ed anche per distrazione, in quell'epoca in cui il mondo stava franando per la malattia di mia madre, non ebbi tempo di raschiare ogni cassetto, poi sopraggiunse una comoda neghittosità.

Bukowski tuttavia è un mio lascito, la lettura de Il maestro e Margherita che avevamo fatto assieme per commentarlo come fossero fatti realmente accaduti, era un gioco che avevo inventato per avere un alibi di conversazione pronto per ogni evenienza, era stata una mia idea, e questa citazione mi rende furioso.

Poi ho pensato che in fondo le cose vanno come devono andare e Bukowski era un alcolizzato che ha passato più di metà della sua vita sbronzo, e qui concludo. In fondo la minestra riscaldata non mi è mai piaciuta.

mercoledì 11 novembre 2020

Non è vera scienza finché qualcosa non va a fuoco

 


La notizia della proposta di Giuseppe Tiani, segretario del sindacato di Polizia, gira nel web da poche ore e spero tanto che nessuno dall'estero abbia visto il video, soprattutto nella parte finale in cui consiglia l'utilizzo di un ciondolo israeliano per neutralizzare il Covid.

Nessun riscontro scientifico, recriminano alcuni, soprattutto quelli che ne richiedono le dimissioni, ma il problema a mio avviso è più profondo e trova radici in antiche superstizioni che evidentemente sono dure a morire. Alle soglie del secondo millennio ci sono ancora imbarazzanti retaggi medioevali che forse sarebbero adatti al bar biliardo di qualche quartiere della periferia degradata dove alcool e droga compromettono le menti degli avventori.

Tuttavia mi chiedo perché nessuno invochi le dimissioni di Salvatore Porro che propone preghiere e voti alla Madonna della Salute, lei che già salvò i cittadini di Trieste da una terribile epidemia di colera nel 1849, perché non dovrebbe farlo oggi con il Covid?

* nell'attesa di stabilire chi o cosa sia più efficace contro il contagio, consiglio di utilizzare la mascherina, lavarsi le mani spesso e rispettare le disposizioni del Ministero della Salute. Lo so che fa molto illuminista razionalista, ma ognuno ha le sue debolezze.

venerdì 6 novembre 2020

Sul tetto che scotta (atto secondo)

Credo che il vicino stia raggiungendo il limite della paranoia, aveva già dato segni notevoli di disagio durante il lockdown, ma adesso ha toccato l'apice. Cosa cazzo sta facendo? mi sono chiesto l'altro giorno mentre aprivo la finestra del salotto. Poi ho scoperto che stava insaponando il tetto dell'annesso, per pulirlo perfettamente.  L'utilità di questa occupazione per adesso resta avvolta nel mistero, tuttavia mi sono chiesto se sia davvero necessario rischiare una caduta, soprattutto in questo periodo in cui gli ospedali hanno ben altro da fare che occuparsi di persone che se la vanno a cercare.
Poi ho risolto che la vista di un tetto perfettamente pulito sia ottima, in fondo dalla mia finestra del salotto non c'è un gran panorama, ed un tetto perfettamente pulito e profumato potrebbe essere un bel diversivo.
Ma la vera questione è: questo tipo dovrò tenerlo d'occhio, per il mio progetto flaneur, promette grandi cose.