venerdì 17 ottobre 2025

Il gigantismo dell'inezia

Nella foto a sinistra si vede una delle aree wifi free di Parigi, le sedie verdine fanno parte dell'arredo del giardino. In tutta la città le aree in cui turisti e cittadini possono connettersi alla rete internet pubblica sono 260 ed è possibile restare collegati per un massimo di due ore.

Quella della foto a desta invece è una delle 350 aree wifi free di Genova e il deserto di asfalto è l'attraversamento pedonale per andare in stazione. Lascio a voi ogni considerazione, perché se inizialmente mi ero imposto di fare dei confronti tra le due situazioni e lanciarmi nell'ennesima inutile crociata contro il pensiero italico, riflettendoci meglio ho deciso di scrivere di altro.

La cosa che mi interessa è la seguente:
perché mai un bel tipetto in giacca e cravatta dovrebbe connettersi a internet in un giardino pubblico quando potrebbe starsene nel suo ufficio a mettere i piedi sulle sue sedie? 
Perché invece non si gode la giornata e si fa una bella passeggiata nel verde, oppure si legge un libro o fa quello che normalmente ci si aspetta che le persone facciano quando sono in un giardino?

Credo che il wifi pubblico in aree esterne sia poco utile, principalmente perché ci si aspetta che le persone abbiano di meglio da fare. In luoghi come biblioteche e sale d'attesa già lo vedrei più calzante. Così mi sorge un sospetto, ma non sarà che questo desiderio di essere connessi sempre e ovunque è un modo per incastrare le persone? Una trappola per far si che proseguano a frastornarsi di notifiche e rimbecillirsi con giochi on line?

Alcuni dicono il contrario, ma fatico a crederlo.

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