In Via del Campo ci andavo a comprare i dischi, da Salvarani, un negozio in cui mio nonno acquistava le overture delle operette a 78 giri stampate La Voce del Padrone. Io ci comprai il vinile a 45 giri dei Freur, disco che credo di avere ancora da qualche parte in cantina.
A quanto pare la tradizione musicale cittadina non si è perduta, sebbene i più illustri cantautori siano oramai leggenda. Oggi in Via del Campo si trova una sorta di cenotafio di De Andrè, quanto ci sia di reale e quanto sia messo li ad alimentare il mito non lo sappiamo. Resta una certezza, se non ci fosse stata una 'vocazione musicale' e qualcuno pronto a perseguirla, oggi quel vicolo sarebbe un anonimo passaggio smista foresti.
La cosa certa è che Faber è un'aria di nostalgia ed ispirazione che nemmeno la sua tomba può sigillare, sarà anche perché le sue ceneri sono disperse in mare ed in quel mare la città si bagna ogni giorno.
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