giovedì 27 maggio 2021

Ero felice, poi mi sono distratto

 Ascoltare i notiziari sta diventando complicato, non che prima fosse meglio, tuttavia credo si tratti di saturazione, un po' come accade per le intolleranze alimentari. Così resto afflitto dalla tragedia della funivia di Stresa. L'invocato imprevedibile incidente ora è diventato un disastro causato da cupidigia; sistemi di sicurezza resi inefficaci per far funzionare l'impianto nonostante le anomalie, e chissà da quanto andava avanti il giochetto. Ci metto dentro la volontà del gestore di risparmiare in manutenzione, ma forse anche una ditta incapace di eseguirla correttamente, e chissà quali altre pieghe di irresponsabilità e malaffare si nascondono dietro, quanta cattiva fede si possa scomodare per trovare le risposte necessarie, quanta sciatteria italiana associata al lucro, allo sfregio di ogni legge e regolamento, di ogni etica.

In tutto questo, nel mondo dell'informazione è iniziata la corsa al parente, mi chiedo a chi possa interessare il dolore di chi ha perso un congiunto in un'incidente che ha tutte le caratteristiche di un omicidio. A quanti interessano quelle lacrime? Forse agli stessi che si facevano i selfie davanti alla Costa Concordia.

Il sentore di questo pensare è tuttavia senza uscita, vedo una nazione che annaspa, costantemente permeata da comportamenti indegni che travolgono ogni ragionevole diritto, che trapassano le più elementari regole di civile convivenza, impegnata ad erigere targhe, radure della memoria per commemorare la propria incapacità di applicare e far rispettare la legge. Siamo ancora la miglior Repubblica delle Banane, in cui menti stitiche prevalgono sugli illuminati, a tutti i livelli, e poco importa se l'Europa è lì a sorvegliare sulle nostre sentenze, la maggioranza degli ipocriti sommerge la minoranza dei giusti.

7 commenti:

  1. Ho sentito uno degli avvocati dire che il pensiero del suo assistito è quello di risarcire le vittime.
    Risarcire.
    Un quantum per una vita spezzata. Pazzesco!

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    1. è l'Italia della faciloneria, come dice Stefano Massini a LA7
      quella del Ponte, di Rigopiano e la lista è già troppo lunga...

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  2. ci sono rimasta malissimo anch'io, come pure constatando quanto, con le riaperture, siano ripresi incidenti stradali e sul lavoro.
    per il disastro di stresa non ho ancora capito il nesso tra incuria e cupidigia con il cavo spezzato che ne è l'unica causa.
    dovrebbe essere relativamente facile capire se per il deterioramento o, come alcuni dicono, per un fulmine.
    resta che l'andazzo generale, con la ripresa, fa saltare agli occhi più ancora di sempre i soliti vecchi e pessimi comportamenti diventati ormai abituali e diffusi, tanto che a cercare di vivere facendone a meno è una vita di inferno da tante attenzioni bisogna prestare a ogni singola azione per evitare di fare danni ulteriori.
    (non riesco ad aprire il link a sentenze, posso immaginare, ma mi porta a blogger)

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    1. dicono che se il freno avesse funzionato la cabina si sarebbe bloccata anziché scivolare, lo hanno manomesso per risparmiare sui costi di intervento. Resta come dici la questione dell'usura del cavo, ma in questa fase è un po' un liberi tutti sulle teorie più fantasiose, come il fulmine, pure per il Morandi lo avevano invocato.

      sistemato il link, cmq è la sentenza sullo stupro di Fortezza da Basso... altra pagina nera della giustizia italica

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    2. mah... con un cavo spezzato dubito che la cabina sarebbe rimasta miracolosamente appesa o accostata morbidamente agli alberi dopo la discesa... comunque il problema è risolto, pare che la rottura all'altezza della testa fusa della fune (l'unico punto non radiografabile ma necessitante di controlli a vista per il rifacimento per altro già programmato tra sei mesi) taglia la testa al toro.
      troppi indizi fanno una ineluttabile prova.
      siamo indifendibilmente davanti all'ennesino caso di incuria per cupidigia.
      chi ha fede ha molti pretesti per farsi il segno della croce quando passa sotto e sopra i ponti (per esempio quello che c'è alle gavette) agli altri resta di incrociare le dita... temo che con la ripresa ci sarà un aumento degli 'incidenti'.
      una macchina ferma da mesi magari la porti dal meccanico, ma apparati più complessi sarebbe troppo oneroso e allora si chiudono gli occhi e si spera che vada bene e quando va male, di farla franca.
      con queste premesse non si salva nessuno.

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  3. Dici bene: "ascoltare i notiziari sta diventando complicato", sembra non ci sia limite a nulla.. non c'è più limite alla sfrontatezza, all'arroganza, alla cupidigia.. a tutti i livelli, dalla funivia maltenuta al caffè a dieci euro nei bar riaperti di Positano.. :(

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    1. incertezza della pena... oramai è passato il messaggio che a fare i furbetti non si rischia molto.

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