L’uomo che non può creare vuole distruggere

In città si continua a demolire. Dopo il palazzo dell'ex Nira la tenaglia si sta occupando di un pezzo di edilizia popolare costruito in collina negli anni '80; spariscono 474 appartamenti. 

Erano gli anni del boom economico? 

NO, erano gli anni della sperimentazione, della speculazione, degli appalti agli amici degli amici e dei progetti faraonici (principalmente per i costi). Il risultato ha avuto un pessimo impatto ambientale, realizzato con materiali scadenti, gestito da tecnici incapaci ed affidato alle mani di un popolino sciatto ed indifferente. Quando dicono che la cattiva architettura genera una pessima società io penso proprio a questi complessi; edilizia meno che mediocre, ricettacolo e calamita di problematiche sociali. Tra i molti esempi noti ci sono le Vele di Scampia, ed una serie infinita di quartieri dormitorio testimoni di una sconfitta non solo ideologica.

Quindi dovrei rallegrarmi per la parziale demolizione della Diga di Begato e invece resto dispiaciuto, principalmente perché non credo che sia cambiata la mentalità politica e sociale che sta alla base di queste scelte. In termini di costi il saldo è spaventosamente negativo, una sconfitta del bene pubblico che non basta riscattare facendo sparire il corpo del reato. Resto dell'idea che si costruisca troppo e male, troppo cemento, troppa devastazione dell'ambiente fatta con la falsa bandiera dell'utilità pubblica, uno scempio senza fine per una bilancia che ha un solo piatto, denaro, voti, potere.

E nel frattempo in riva al mare...