Alla sera mi piace sentire il rumore dei miei passi sui basoli della circonvallazione, ricordando quando era facile incontrare la Cri e fare un po' di strada assieme dopo aver chiuso il negozio e comprato la focaccia dal forno della piazza. Oggi cammino tranquillo come chi non ha nulla da fare e nessuno che lo aspetta, tuttavia non mi attardo, come chi non desidera perdere tempo oltre il necessario.
Mascherato da uomo ragionevole attraverso il dedalo del centro storico, aggiornando la lista dei negozi, segno mentalmente i bar che non riapriranno, i ristoranti chiusi per Covid, il droghiere che consegna a domicilio e la farmacia con le persone in coda, i "solo asporto" i servizio "delivery" e tutte quelle formule geniali e patetiche che forse permetteranno di sopravvivere, ma che saranno immediatamente dimenticate non appena si potrà farlo.
in effetti ci si assomiglia un po' tutti... e forse è meglio fermarsi a quel dato perché ad approfondire si può restare delusi nel constatare che invece siamo davvero molto diversi e spesso in un modo che ci piace poco o niente
RispondiEliminanel frattempo buona festa della schiavitù
EliminaUn po'come me in bici. Le file davanti ai negozi di frutta e verdura mi fanno pensare che ci sia spazio per queste attività.
RispondiEliminami piacerebbe andare in bici... ma non qui!
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