mercoledì 6 gennaio 2021

Dicono sia analfabetismo di ritorno

 ma già all'andata non promettevano bene.

Proprio ieri mi sono trovato a leggere un comunicato ufficiale in cui si annunciava l'arrivo del maltempo. All'erta meteo c'era scritto. 

Quando accadono queste cose rabbrividisco, c'è qualcosa in me che fa suonare l'allarme e mi prende lo sconforto, perché se leggessi sui muri di un cesso dell'autogrill degli strafalcioni, potrei pensare a qualche forma, una qualsiasi, di recupero del malcapitato, ma quando sono le istituzioni ad esibire la voragine grammaticale in cui stiamo precipitando, ecco, allora temo che il famoso punto di non ritorno sia stato raggiunto. Così penso che sia un po' come quei casi in cui ti cade del vino dal bicchiere e speri che passata la tovaglia, sia il mollettone ad assorbirlo e non finisca per bagnare il legno del tavolo o peggio a macchiarne la lucidatura.


Poi penso anche che questa deriva stia trascinando con se moltissime altre faccende e professioni, non è solo il becero format TV versato all'audience, l'articolo pagato un tanto al rigo del praticante giornalista, il libercolo del pennivendolo, il confuso pensiero dell'opinionista di turno, lo strafalcione ammissibile e casuale di chi scrive nella fretta, no! c'è qualcosa di più profondo e radicato, qualcosa che fatico a definire per pura e semplice paura di nominarla.
Così resto a controllare la lucentezza del tavolo, la guardo come a qualcosa di definitivamente impossibile da riproporre in un'epoca in cui tutti versano il vino fuori dal bicchiere, e non c'è più nessuno capace di ripristinare quella vernice.

2 commenti:

  1. sicuramente aveva la mente distratta dall'orlando (furioso)... Tu vedrai prima all’erta andare i fiumi,
    ch’ad altri mai, ch’a te, volga il pensiero

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    1. sul fronte politico invece c'è chi ha graffiato il tavolo scrivendoci FUCK

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