Questo bel dipinto di Louis Robbe della metà dell'800 si intitola: Pastore e il suo gregge davanti ad antiche rovine nella Campagna Romana.
Paradossalmente la conservazione delle antiche vestigia è passata anche attraverso le pecore, che pascolando ripulivano le rovine dalle erbe infestanti. Ed in effetti ci eravamo dimenticati che 150 pecore possono tranquillamente sostituire un'intera squadra di rumorosi ed inquinanti tagliaerba. Così nell’area verde della città antica di Pompei, sotto cui riposa ciò che ancora non è stato scavato, la manutenzione dei prati viene affidata ad un gregge di pecore.
"A volte l’innovazione più grande è il ritorno alle nostre radici". Dichiara Gabriel Zuchtriegel, nominato nel 2021 Direttore del Parco archeologico di Pompei. E ci voleva un po' di gestione teutonica per dare una svolta innovativa, ecologica ed economica alla conduzione del parco archeologico più importante d'Europa.
ormai è impossibile, siam passati dai 2 mliardi di umani ai 9 attuali e dobbiamo pensare in grande: alle locuste, alle farine dei bacarozzi, ai giardini in verticale
RispondiEliminaeh ma gli arrosticini?
Eliminabeeeee, beeeee, beeee (mi sono impersonata un po' troppo?)
RispondiEliminaMa eccoti qua... dopo 10 mesi quasi non ti riconosco!
EliminaBen lontane dalle capre di gesso di Meco, ecco le pecorelle di Pompei.
mai stato a pompei.
RispondiEliminasono una capra :)
ciao
volendo fai sempre a tempo a rimediare
Eliminaciao
però resto capra :)
Eliminaciao
... ma se tra queste mansuete c'è pure un Ettore, poveri turisti, ne potremmo veder qualcuno correre tra le rovine...
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