Detto anche triello, è una situazione in cui tre persone, in questo caso io, Abe e LaStè si tengono sotto tiro a vicenda con delle armi, in modo che nessuno possa attaccare l'avversario senza essere a propria volta attaccato.
Chiaramente è una situazione che non può perdurare a lungo, così alla fine ho cambiato lavoro, e vaffanculo!
Basta con il capo che per salutarti grugnisce, e vuol dire che è in buona, basta con la segretaria che si scompensa se le chiedi di fascicolare un documento mentre si sta facendo i cazzi suoi su w.a., basta pettegolezzi delle galline in sala mensa.
E poi basta agli A.D. che si irritano perché non mi adeguo alla loro puzza sotto al naso, tipica della dirigenza old stile e ciao ciao anche al "principe" con il suo inutile calamaio da scrivania in argento, grande come una vasca da bagno, fanculo al "giudice" che mette lo schermo di traverso per guardare le tette della Denise quando le detta le lettere e nemmeno ti ascolta quando gli mostri il ruolino di marcia con le scadenze sbagliate. Tutto questo ora mi pare preistoria.
Il nuovo lavoro è più lontano, meno pagato, in una sede popolare, in un quartiere popolare, però mi sento a mio agio, non serve cravatta per il front office, non ci sono smancerie impiegatizie, è un lavoro da terzo settore, quindi mi sento utile e non un avvoltoio pronto alla preda, mi diverto, perfino sorrido, quando aprono la porta dell'ufficio non penso subito: e adesso quale altra menata arriverà?
E poi posso andare a vedere il mare, è lì a 5 minuti, attraverso la strada entro nel parco e ci sono, oppure al canale di canottaggio, zona che sto ancora esplorando, dove c'è anche un'oasi felina. Non compenserà tutti i benefit a cui ho rinunciato, ma ho deciso che ci sto guadagnando in salute, e per me sono queste le cose importanti.
Era onorevole creare ricchezza per altri che poi ti lasciano le briciole facendo persino credere di farti un favore? questa era l'impressione ogni volta che partecipavo agli incontri con la dirigenza, una serie di palloni gonfiati supponenti, preoccupati per il prezzo del caviale russo e occupati ad esibire il Rolex ogni volta che si aggiustano il ciuffo.
Non sarà certo il paradiso, ma sono nuove sfide, aggiustamenti, difficoltà. Ma sono felice di essere riuscito ad andarmene, di aver avuto la piccola libertà di decidere cosa è bene per me.
Cosa mi aspetto da questo cambiamento? altri cambiamenti ovvio.
La forza di scegliere un cambiamento spesso vuol dire vita.
RispondiEliminanon è stata una scelta semplice, ma ora ne sono felice
EliminaLa possibilità e la libertà di poter cambiare lavoro è già una grandissima conquista.. hai fatto bene!
RispondiEliminascendere dal treno in corsa a volte è salvifico
Eliminasi, vabbè, te sei arreso, hai calato le brache e laStè mò se magnerà Abe e volerà in alto,
RispondiEliminasempre più su
una guerra non mia, quanto alla Stè spero abbia voglia di riprendere dopo la maternità, ma altrove
EliminaAllora ti dico in bocca al lupo!
RispondiEliminagrazie - incrocio le dita :P
EliminaIl lavoro è una parte troppo importante della nostra vita, hai fatto bene a cercare un ambiente migliore!
RispondiEliminarischiavo di separare vita e lavoro, compartimenti stagni che no mi garbano affatto
EliminaTi auguro di trovare in questo nuovo lavoro la serenità necessaria per vivere meglio.
RispondiEliminaL'idea è proprio quella. Grazie
EliminaCol senno del poi,qualche post indietro ti avevo detto che se fossi in te cambierei lavoro...
RispondiEliminal'idea era in canna da tempo, ma prima di lasciare la barca volevo trovarne una che valesse il cambio, e di questi tempi non è stato semplice
EliminaBuon... lavoro!
RispondiElimina🍀
Elimina