mercoledì 15 settembre 2021

Nelle Badlands - interno giorno - parte prima

Ritorno dalle Badlands; passato per l'ultimo saluto.
- Sei rammollito dalla vita cittadina! mi dicono. 
Sarà vero? 15 mesi di Covid ed altre faccende mi hanno cambiato così tanto? Dov'è finito il facile entusiasmo con cui avevo affrontato il trasloco?
Più di una volta mi sono ritrovato ad invocare il mio bagno, la mia cucina, il salotto della casa in città, e mi guardavo attorno come quei vecchi disorientati dalle novità dell'ospizio, o come quando si torna nei luoghi idealizzati dell'infanzia. Eppure non avevo alcun fastidio impellente, niente giri nel bosco per fare legna, nulla da sistemare in serra o nell'orto in attesa dell'inverno, nessun lavoro in falegnameria, nessuna urgenza/emergenza in cucina. 


Ma guardo il posto con occhi diversi, come se fossi un astronauta atterrato per sbaglio su un pianeta ostile. Alieno in entrambi i mondi, quello cittadino troppo caotico e quello agreste troppo aspro.
Entrambi mi appartengono solo in parte; prima o poi dovrò decidermi, ma a cosa posso rinunciare senza il timore di aver perso il dettaglio essenziale? 
Nell'attesa di capirlo, lascio le cose come stanno, e riprendo a vivere alla giornata.
Ad aiutarmi in questa non decisione c'è la fine certa delle Badlands, un'imminenza oramai improcrastinabile che si chiama pignoramento. Lo sapevamo tutti ed improvvisamente sembra che ognuno di noi abbia fatto la stessa scelta degli altri, quella non scelta che ha il sapore di una resa.

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