domenica 28 giugno 2020

Quando siete felici, fateci caso

Rientrare nella vecchia casa ha avuto i suoi effetti, pensavo che un ambiente conosciuto mi avrebbe dato sicurezza e conforto.
Niente di più sbagliato.
Ho provato a rivoluzionare un po', giusto per illudermi di avere appena traslocato.
Così ho fatto piazza pulita di molte cose inutili, principalmente cartoline e lettere, scartoffie non mie, qualche vecchio mobile, alcuni attrezzi; è incredibile la quantità di roba che si può accumulare in pochi anni.
Ho anche deciso di sbarazzarmi delle fotografie, vecchie lettere, biglietti d'auguri e cartoline.
Via tutto.
Così hanno preso il largo album e scatole piene di vecchie foto in bianco e nero, partecipazioni di nozze, biglietti da visita, ritagli di giornale, foto di vacanze talmente lontane nel tempo da averle dimenticate, in case dove eravamo felici. E' stato un olocausto faticoso ma in qualche modo terapeutico, come togliersi dei sassi dalle tasche.
Fai la cosa che ti rende più sereno, mi sono ripetuto spesso, mentre guardavo bruciare quei ricordi.
Così ho scoperto di odiare il passato, ho scoperto che non ho bisogno di conservare, di accumulare, di possedere. Guardavo svanire quei sorrisi di un'epoca che oramai non mi appartiene più, foto di persone care che sono scomparse o di persone che credevo care e si sono rivelate tutt'altro.
In entrambi i casi conservarle sarebbe stato inutilmente ipocrita. Avevo bisogno di spazio.

Ho voluto far coincidere questo falò con quello di San Giovanni, perché da quel lontano 2003, la notte del 24 giugno è oramai diventata una data catartica, e forse un giorno ne scriverò.
Per ora mi basta pensare di avere la possibilità, una volta all'anno, di immaginare il cambiamento e di usare questa data fittizia per avverarlo. Alcuni lo fanno a Capodanno.

Per il resto molto presto l'altro blog sparirà, così come sono spariti gli oltre 300 post di questo.
Perché?
Non c'è una ragione precisa, il destino ineluttabile della fine delle cose, si volta pagina, si brucia il ponte!!

Nel frattempo è arrivata l'estate, con il suo profumo di mare che esce forte quando affronto la curva di Quinto al Mare, un profumo dimenticato durante i mesi in collina, un odore intenso, salato, con un retrogusto di alghe e scogli, poco prima della meta.




8 commenti:

  1. ti passo un <a href="https://casadellapaesologia.org/iscrizioni>link</a> ideale per chi ama viaggiare... e al tempo stesso un blog per chi lo può fare solo virtualmente.
    potessi andarci mi assocerei (30 euro e ti ospitano quando vuoi per quanto vuoi, meglio se per promuovere iniziative culturali o artigianali, ma anche per pensare o far niente...)

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    1. interessante... vedremo gli sviluppi di questa blog-avventura. per adesso cambierò quei sette milioni di volte il layout in cerca di quello soddisfacente..

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  2. Anch'io ho avuto una fase così una volta, ho buttato via di tutto. Le motivazioni erano diverse, ma quando se ne sente l'esigenza è giusto farlo, tanto alla fine sono solo cose. E allo stesso modo capisco anche lo svuotamento di questo blog e la cancellazione dell'altro. Penso sia più sano che continuare ad aggrapparsi, se sentiamo che quel qualcosa è finito.

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    1. è una fase che mi preoccupa ma al contempo mi piace
      non saprei dirti se sia autodistruzione, ma in ogni caso sono cose mie mie e quindi non danneggio nessun altro

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  3. Buttare tutto, ma proprio tutto, credo non sia possibile.
    Né giusto.

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    1. in effetti non ho buttato proprio tutto, le cose più preziose ed antiche le ho organizzate in un diario che ho spedito all'archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

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  4. Nel corso di alcuni lustri di diariosfera ho incontrato varie persone che ebbero comportamento simile, la distruzione non so se purificatrice o liberatoria.
    Non appartenendomi, 'sto comportamento, le guardo un poco stranito.

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    1. penso sia una cosa normale, almeno per me, l'idea di rinnovare cancellando...

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