lunedì 8 dicembre 2025

I preti votano, Dio no

Insomma pure quest'anno ce l'abbiamo fatta. Albero acceso, addobbi messi, presepe fatto. C'era pure il prete a benedire, sia mai che ci perdiamo un AveMaria. 
Non senza polemiche, che al sindaco di prima il sottoscala di Tursi senza il presepe faceva brutto e così ha rintuzzato i suoi tirapiedi a montar polemica. Ma alla Sindaca Bionda fottecazzo, di lui e di queste caciarate da portineria.
Qui tutto inizia come da copione per l'Immacolata. Scioperi compresi. A sfregio di tutti quelli impazienti e fastidiosi, che iniziano a fremere a metà ottobre e le luminarie sull'abete ce le mettono per Ognissanti. Datevi una calmata.
Quest'anno la Val di Fiemme l'abete che mandava per regalo in cambio di pubblicità turistica, se lo è tenuto, si vede che ha fatto due conti e non le tornano le prenotazioni. D'altra parte se vieni a Genova al mare, che cazzo ci vai a fare in Val di Fiemme a guardare gli stambecchi. 
Questa cosa mi piace, meglio così, perché vedere un albero tagliato che arriva da 427 Km di distanza per venire a seccare davanti al Ducale, mi disturba. Insomma stanno attenti a consumare a Km 0 e poi l'abete di Natale, che pesa una tonnellata, lo fanno passare. Non va bene. Anche perché poi lo devi portare in discarica e... insomma son soldi.
Questo invece è un cono di rete metallica e sopra ci hanno messo dei rami e le luci ovviamente.
Piace, non piace? Oh è gratis. Fatevelo bastare. 
Lo sponsor a ben guardare è un ente energia, quindi molte lucine led e bene così, che AMT con il suo buco di bilancio da 100 milioni aveva altro a cui pensare. Insomma c'erano delle palle che giravano, ma non erano quelle dell'albero. Nell'articolo dicono anche che è il più grande disavanzo nella storia dell'azienda, evidentemente facevano a gara e quest'anno ce l'hanno fatta.

martedì 2 dicembre 2025

La festa finisce quando arriva la polizia

"Quando vedo una ruspa mi emoziono, sentite che musica", diceva così il ministro Salvini, ed era a Modena, il 7 Gennaio 2020. Quasi ci siamo con l'anniversario. 
Ma io mi chiedevo se avesse ancora voglia di sentire la musica della ruspa anche a Cornigliano, perché questi suoneranno live ininterrottamente, giorno e notte, almeno sino a venerdì 5 dicembre. E passi anche la battutella di regime che vuole sempre e solo al venerdì cortei e scioperi. 
Perché questi è tutta la settimana che sono lì e non pare abbiano intenzione di smetterla di suonare sino a che i sindacati si decideranno a fare i Sindacati e il governo si deciderà a fare il Governo, quello con la Costituzione che dice: l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Pure la Sindaca Bionda ha presenziato e non aveva un'aria felice, non saprei dire se era per il freddo, o per altri mille disagi collaterali che un blocco stradale night&day può provocare in una città dove c'è solo una strada levante-ponente, quella, e loro in mezzo ci posteggiano una sonora ruspa, e accanto un barbecue di due metri.
Insomma sia come sia, qui sono tutti incazzati biscia per questa faccenda ed io mi chiedo: è mai possibile che un governo non sia capace di gestire le sue questioni interne senza creare tensioni sociali e casini al contorno, ai lavoratori, ai dirigenti di fabbriche che inquinano come fossimo in India e alla popolazione tutta (?)
Me lo chiedo perché poi ascolto la radio di Regime e pare che le questioni di Russia e Ucraina e di Israele e Palestina siano al centro dei pensieri e delle preoccupazioni di tutti, parlamento e senato. persino Leo Pontifex Maximus, è volato qui e là, sfidando droni russi e tempeste solari. Lui può.

Nel frattempo...

stato fissato il prossimo venerdì 5 dicembre il nuovo vertice al ministero delle Imprese e del Made in Italy per ridiscutere del futuro della siderurgia a livello nazionale e genovese.
Intanto il presidio dei lavoratori a Cornigliano non smobiliterà: sul posto sono state allestite tende da campo, così come a novembre scorso, per affrontare il clima rigido della notte".

"E le stelle stanno a guardare"

giovedì 27 novembre 2025

Se fossi dio non sarei mica stato a risparmiare


Finora abbiamo scherzatoMa va a finire che unoPrima o poi ci piglia gustoE con la scusa di Dio tira fuoriTutto quello che gli sembra giusto

giovedì 20 novembre 2025

Quando il business prende il sopravvento la ragione va in saldo

A quanto pare i migliori materiali isolanti in commercio sono per la maggior parte sintetici, plastica insomma. Quindi stiamo ricoprendo le case di plastica, infiammabile e poco ecosostenibile. Figurarsi poi quando arriverà il momento di smaltirla in discarica. Gli americani ci sono già arrivati e vivono felicemente in baracconi di plastica, che manco la cuccia del cane, ma costano 40 anni di mutuo.

Noi invece con la bandiera della lotta al riscaldamento globale e al risparmio di energia, stiamo inanellando una coglionata dopo l'altra e tutto questo con la perfetta sicumera del vegano che entra in macelleria ed urla assassini, dimenticandosi come anche la sua scelta di vita abbia delle ripercussioni ambientali mica da poco.

Quindi dietro ad ogni trovata eco-bio c'è sempre un losco tornaconto e da quello non si scappa. A questo punto quale sarebbe la soluzione? perseguire il male minore. L'estinzione.

Impossibile per adesso ma ci stiamo attrezzando. Insomma dovunque ti giri esce sempre una rogna. La possibilità resta sempre quella del fare in sottrazione, cioè non fare. Ma pare che nessuno sia disposto a non fare, perché ci sono di mezzo dei posti di lavoro. 

Ci sono sempre di mezzo dei posti di lavoro, e dei conseguenti danni economici per qualcuno, poi succede che scopri che in molte faccende poco sostenibili quel qualcuno è sempre lo stesso e te la sta raccontando. Non importa!


E adesso il colpo di grazia... questa è la mappa dei gasdotti europei, una rete di decine di migliaia di chilometri (nemmeno lo sanno con precisione), scavata creando migliaia di posti di lavoro; poco importa se con la guerra in Ucraina e le sanzioni gran parte di questa rete sia ora totalmente inutile e non sappiamo per quanto. Forse si poteva fare diversamente, ma oramai è fatta e comunque nessuno, (forse qualche ambientalista) si è mai lamentato, e nessun partito è mai andato dai cittadini a chiedere se erano favorevoli o contrari al gas in casa comodo e sicuro e pure a basso costo. L' A.I. in merito mi informa che:

L'impatto ambientale di un gasdotto include l'alterazione del territorio dovuta alla costruzione, le emissioni di metano e gas serra durante il funzionamento o in caso di fughe, e l'interferenza con gli ecosistemi marini se si tratta di un gasdotto sottomarinoSebbene il gas naturale sia meno inquinante di carbone e petrolio, le emissioni di metano sono un problema climatico significativo, poiché il metano è un potente gas serra.

venerdì 14 novembre 2025

Bibliosmia ovvero: il profumo dei libri

Studiare in biblioteca aveva un suo fascino, ma all'epoca non lo sapevo. Mi piaceva il luogo e il profumo.
L'A.I. conferma: "i libri antichi si degradano nel tempo e rilasciano molecole aromatiche come il benzaldeide, che ha un profumo simile a quello della mandorla, la vanillina, che ricorda la vaniglia, l'etilbenzene e il toluene, che conferiscono una nota dolce, o il 2-etilesanolo, con un aroma leggermente floreale. C’è una molecola, il furfurolo, che aumenta la sua concentrazione nei libri quanto più sono vecchi. Anche questa molecola ha un odore di mandorla, ed è più abbondante nelle pagine fatte di cotone o lino piuttosto che in quelle di cellulosa. Viene usata per datare l’età dei libri".

Questo profumo unico ed irripetibile non è solo un miraggio olfattivo dei bibliofili.

Gli arredi della sala lignea sono stati trasferiti e rimescolati nella nuova sede della biblioteca civica, sala di rappresentanza per mostre e conferenze.

Ci sono stato, con grandi aspettative di memorie e malinconie. L'odore non era lo stesso, non saprei cos'è cambiato, forse hanno spolverato, cambiato i prodotti detergenti, insomma una delusione, una magia che non si ripete.

sabato 8 novembre 2025

L'imbarazzo dei cani che cagano per strada

Mi capita frequentemente di vedere padroni di cani completamente incapaci di educare e gestire il proprio animale. Al punto che mi sono chiesto se queste persone erano consapevoli di cosa significasse possedere un cane. Tuttavia troppo spesso chi si lamenta di latrati, scorribande nei giardini pubblici e conseguenti lordure di marciapiedi e aiuole, si sente replicare dai cinofili che loro amano gli animali, che ne rispettano la natura, lo spirito libero, che lo hanno salvato dal canile, dall'abbandono, preferiscono il cane all'essere umano (chissà poi se sono corrisposti).
In pochi si pongono il problema che un cane, anche se piccolo, ha necessità di vivere all'aperto, di sgambare per non atrofizzarsi, ma siccome loro lo amano, possono tenerlo chiuso in un appartamento di 50 mq per tutto il giorno, e consegnarlo al dog sitter per una pisciatina veloce un paio di volte al giorno. Ma poi nel fine settimana recuperano e lo amano tantissimo; loro e pure i bambini a cui è stato regalato. Le cifre parlano chiaro:

In Italia, ci sono circa 8,8 milioni di cani, corrispondenti a quasi un cane ogni quattro italiani, secondo il rapporto Assalco-Zoomark 2024. La cifra rappresenta 8,8 milioni di cani che vivono in Italia, con circa il 36% delle famiglie che dichiara di possedere almeno un cane. 


domenica 2 novembre 2025

Di noi resteranno soltanto ricordi confusi

Sembrerebbe che una persona venga ricordata per non più di tre generazioni; poi, morte le persone che la conoscevano e che ne hanno tramandato il ricordo, viene dimenticata. Il suo nome non è più pronunciato da nessuno e cade nell'oblio. Ovviamente ci sono le eccezioni, persone meritevoli che travalicano le epoche. Esempi ognuno potrebbe farne.

Il tempo fa la scrematura, tra attori, cantanti, poeti e scrittori. Ogni carriera conosce la sua epoca d'oro e se una buona parte dei nuovi italiani si è già scordata di Einaudi, Lama e Andreotti e gli esponenti della classe politica che forgiò l'Italia post bellica, domani altri italiani dimenticheranno Craxi, Berlusconi e perfino, andando più in là, i politici di oggi.

E paradossalmente invece pittori e scultori passano le epoche indenni, imperatori romani pure e per alcuni anche i papi. Poi scrittori, musicisti, cantanti, ogni ambito ha i suoi sopravvissuti. Selezionati per affetto e capacità.

Chissà chi, della nostra epoca, supererà l'oblio delle tre generazioni...