sabato 8 novembre 2025

L'imbarazzo dei cani che cagano per strada

Mi capita frequentemente di vedere padroni di cani completamente incapaci di educare e gestire il proprio animale. Al punto che mi sono chiesto se queste persone erano consapevoli di cosa significasse possedere un cane. Tuttavia troppo spesso chi si lamenta di latrati, scorribande nei giardini pubblici e conseguenti lordure di marciapiedi e aiuole, si sente replicare dai cinofili che loro amano gli animali, che ne rispettano la natura, lo spirito libero, che lo hanno salvato dal canile, dall'abbandono, preferiscono il cane all'essere umano (chissà poi se sono corrisposti).
In pochi si pongono il problema che un cane, anche se piccolo, ha necessità di vivere all'aperto, di sgambare per non atrofizzarsi, ma siccome loro lo amano, possono tenerlo chiuso in un appartamento di 50 mq per tutto il giorno, e consegnarlo al dog sitter per una pisciatina veloce un paio di volte al giorno. Ma poi nel fine settimana recuperano e lo amano tantissimo; loro e pure i bambini a cui è stato regalato. Le cifre parlano chiaro:

In Italia, ci sono circa 8,8 milioni di cani, corrispondenti a quasi un cane ogni quattro italiani, secondo il rapporto Assalco-Zoomark 2024. La cifra rappresenta 8,8 milioni di cani che vivono in Italia, con circa il 36% delle famiglie che dichiara di possedere almeno un cane. 


domenica 2 novembre 2025

Di noi resteranno soltanto ricordi confusi

Sembrerebbe che una persona venga ricordata per non più di tre generazioni; poi, morte le persone che la conoscevano e che ne hanno tramandato il ricordo, viene dimenticata. Il suo nome non è più pronunciato da nessuno e cade nell'oblio. Ovviamente ci sono le eccezioni, persone meritevoli che travalicano le epoche. Esempi ognuno potrebbe farne.

Il tempo fa la scrematura, tra attori, cantanti, poeti e scrittori. Ogni carriera conosce la sua epoca d'oro e se una buona parte dei nuovi italiani si è già scordata di Einaudi, Lama e Andreotti e gli esponenti della classe politica che forgiò l'Italia post bellica, domani altri italiani dimenticheranno Craxi, Berlusconi e perfino, andando più in là, i politici di oggi.

E paradossalmente invece pittori e scultori passano le epoche indenni, imperatori romani pure e per alcuni anche i papi. Poi scrittori, musicisti, cantanti, ogni ambito ha i suoi sopravvissuti. Selezionati per affetto e capacità.

Chissà chi, della nostra epoca, supererà l'oblio delle tre generazioni...

martedì 28 ottobre 2025

E' nei vecchi barattoli che si fa la marmellata migliore

In Via del Campo ci andavo a comprare i dischi, da Salvarani, un negozio in cui mio nonno acquistava le overture delle operette a 78 giri stampate La Voce del Padrone. Io ci comprai il vinile a 45 giri dei Freur, disco che credo di avere ancora da qualche parte in cantina.
A quanto pare la tradizione musicale cittadina non si è perduta, sebbene i più illustri cantautori siano oramai leggenda. Oggi in Via del Campo si trova una sorta di cenotafio di De Andrè, quanto ci sia di reale e quanto sia messo li ad alimentare il mito non lo sappiamo. Resta una certezza, se non ci fosse stata una 'vocazione musicale' e qualcuno pronto a perseguirla, oggi quel vicolo sarebbe un anonimo passaggio smista foresti. 
La cosa certa è che Faber è un'aria di nostalgia ed ispirazione che nemmeno la sua tomba può sigillare, sarà anche perché le sue ceneri sono disperse in mare ed in quel mare la città si bagna ogni giorno.

 

giovedì 23 ottobre 2025

Viviamo - l'opposto - con audacia

 

Ci vollero sei anni all'architetto Michele Canzio per trasformare gli otto ettari di boscaglia in un giardino delle meraviglie con cui il marchese Ignazio stupiva i suoi ospiti e convinceva i suoi investitori di allora.

In primo piano vediamo il laghetto cinese, tutto finto fintissimo, ma di grande impatto scenografico. 

In lontananza invece vediamo le infrastrutture del porto container che è sempre in continuo sviluppo e non ha bisogno di convincere alcun investitore con ingannevoli stratagemmi.

Tra incudine e martello vivono i genovesi di oggi.

venerdì 17 ottobre 2025

Il gigantismo dell'inezia

Nella foto a sinistra si vede una delle aree wifi free di Parigi, le sedie verdine fanno parte dell'arredo del giardino. In tutta la città le aree in cui turisti e cittadini possono connettersi alla rete internet pubblica sono 260 ed è possibile restare collegati per un massimo di due ore.

Quella della foto a desta invece è una delle 350 aree wifi free di Genova e il deserto di asfalto è l'attraversamento pedonale per andare in stazione. Lascio a voi ogni considerazione, perché se inizialmente mi ero imposto di fare dei confronti tra le due situazioni e lanciarmi nell'ennesima inutile crociata contro il pensiero italico, riflettendoci meglio ho deciso di scrivere di altro.

La cosa che mi interessa è la seguente:
perché mai un bel tipetto in giacca e cravatta dovrebbe connettersi a internet in un giardino pubblico quando potrebbe starsene nel suo ufficio a mettere i piedi sulle sue sedie? 
Perché invece non si gode la giornata e si fa una bella passeggiata nel verde, oppure si legge un libro o fa quello che normalmente ci si aspetta che le persone facciano quando sono in un giardino?

Credo che il wifi pubblico in aree esterne sia poco utile, principalmente perché ci si aspetta che le persone abbiano di meglio da fare. In luoghi come biblioteche e sale d'attesa già lo vedrei più calzante. Così mi sorge un sospetto, ma non sarà che questo desiderio di essere connessi sempre e ovunque è un modo per incastrare le persone? Una trappola per far si che proseguano a frastornarsi di notifiche e rimbecillirsi con giochi on line?

Alcuni dicono il contrario, ma fatico a crederlo.

domenica 12 ottobre 2025

Colombo andò in America a scambiare il battesimo con l'oro

Ovvero portare un'anima ai nativi americani.

La Vaticano spa, che già all'epoca aveva compreso ed attuato le più scaltre strategie di marketing, si occupò della creazione della domanda tramite i suoi venditori. I missionari esaminarono le esigenze dei consumatori, i nativi, ed offrirono loro un pacchetto specifico, il battesimo che monda dal peccato originale. Poco importa adesso stabilire se loro, i nativi, sapessero di cosa si trattava e se ne avessero realmente bisogno, in quanto son cose che si risolvono dopo la morte. Il prodotto adatto per far comprendere quanto fosse utile l'anima era la Bibbia, in cui si poteva leggere, per coloro che conoscevano il latino, come la disponibilità di posti in paradiso fosse limitata. Sorsero tuttavia alcuni dubbi etici, ma come ben sappiamo pecunia non olet e lasciare tutto quell'oro agli indigeni pareva brutto; anche perché lo usavano per farci le pentole invece di farlo rifulgere in monete o meglio in arredi sacri per Gloria in excelsis Deo.

L'alternativa era il genocidio, quindi il 6% dei nativi accettarono, il restante 94% invece, (circa 100 milioni di persone) venne massacrato; perché se uccidi persone senza anima non vai all'inferno. O almeno così piaceva pensare ai conquistadores. I Papi dell'epoca non lanciavano appelli per la pace sui social.

Ma adesso la questione non è tanto sull'avere o meno l'anima, diamo per certo che qualcosa ci sia e che pesi 21 grammi; ma quale tipo di anima abbiamo, insomma il modello in dotazione.
Se ne conoscono di tre tipi:

1) Anima inconsapevole - è il più numeroso. Si tratta di un'anima ingannata, a cui è stato fatto credere di avere qualcosa in sospeso e per questo è tornata sulla Terra

2) Anima pienamente consapevole - che è sulla Terra per sua scelta e per suoi motivi

3) Anima crocerossina - che ha scelto la Terra per aiutare lo sviluppo della coscienza

E niente, la questione è ancora irrisolta...

giovedì 9 ottobre 2025

A mali estremi, adesso risolviamo

Basta discutere di guerre, dazi, russi che sconfinano, israeliani che occupano, e poi basta discutere di politica, che sono finiti i tempi in cui davanti ai titoli dei giornali si faceva tribuna elettorale tra caffè e cornetto, alcuni aspettando il taglio dei capelli dal barbiere oppure in coda dal medico della mutua.
Ora i veri problemi sono altri, ben più spessi:

Federico Mastrostefano era davvero ubriaco a Uomini e Donne?
Ecco come sono andate davvero le cose

Barbara D’Urso rompe il silenzio sul suo “cachet astronomico” a Ballando con le Stelle

La Ruota della Fortuna, Samira Lui parla del fidanzato Luigi: “Ecco il nostro segreto”