mercoledì 26 marzo 2025

La velocità della luce non si può calcolare col nostro tempo


Erano le 11e30 del 26 marzo 1930 quando Guglielmo Marconi, dal suo yacht-casa-laboratorio ormeggiato nel porto di Genova, accende le luci del Municipio di Sidney dove sono le 20e30. Tutto comodamente in smart working. Da quel giorno sono passati 95 anni, ma è una ricorrenza forse inutile da celebrare. Sarà che Marconi ne ha combinate molte altre e questa è passata in sordina.

Detto ciò mi piacerebbe che qualcuno da Sidney provasse ad accendere le luci a Genova. E forse dovremo attendere 95 anni per rivedere accesi gli storici lampadari di Galleria Mazzini. Costruiti a Berlino nel 1870 e rimossi per il restauro della galleria, ad oggi non si sa che fine abbiano fatto. La questione torna periodicamente all'attenzione della stampa, perché è una notizia evergreen, sempre attuale e mai risolta. Devo ancora capire se per incapacità o per volontà, o chissà ... insomma per adesso di rimetterli dove erano non se ne parla. 
Motivo? 
I soldi per restaurarli sono finiti, eppure il conto totale del restauro dell'intera galleria da 5 è salito a 7 milioni. Troveranno gli altri soldi nel barile del PNRR? Non lo so.
Se li venderanno e tutto finirà a tarallucci e vino?
Per ora la scusa è che il soffitto in ferro della galleria non li regge in peso! 
E mi dico: ma se c'erano prima, dopo il restauro non avranno consolidato, rinforzato, ripristinato?
Pare di no. Non ci hanno pensato!
Non era previsto, non se ne sono accorti? Le domande rasentano il limite del ridicolo e mettono in discussione la professionalità di molte persone.
Per me queste cose restano inconoscibili e travalicano il mio raziocinio. 
Resta che il 'salotto buono' della città votata al turismo (di massa), non espone il suo meglio, lo tiene in soffitta, magari smontato in qualche cassa in attesa di tempi migliori, in attesa di soldi, di teste migliori, di volontà, di uno sponsor, di una promessa elettorale.
E in attesa di qualcosa o qualcuno, vi lascio una foto di com'era sperando che diventi come sarà. Magari con l'utilizzo di una lampada centenaria al posto di quelle led.


E poi, finalmente arriva il primo lampadario. Non vi nascondo una certa emozione...


giovedì 20 marzo 2025

Buttare il bambino con l'acqua sporca

Ogni tanto serve fare una bella pulizia di contatti su tutti i social e sulla rubrica del telefono. Se un tempo rovistavo nei cassetti e nelle scatole delle cartoline, per far posto, gettando lettere e biglietti di gente dimenticabile, oggi scorro FB ed un paio di altre rubriche digitali per scoprire persone di cui mi sono dimenticato semplicemente perché non hanno più risposto ai messaggi.
In queste liste trovo alcuni parenti, avendone molti e sparsi in giro per il mondo è anche facile perderseli, ma la cosa più fastidiosa sono quelli con cui c'è stata una certa interazione, anche interessante, che poi sono passati oltre. Ho pensato: magari gli sto pure sul cazzo e non lo dicono, preferendo defilarsi, salvo poi scoprire invece che mi contattavano per necessità, terminata la quale sono tornato ad essere un parente di vario grado che vive in Italia - al nord - in Liguria - a Genova - in centro - insomma geograficamente utile se parti per la Sardegna o per tutte le logistiche che mi geolocalizzano comodo. Nemmeno la soddisfazione di essere sfanculato per una qualche disfunzionalità familiare. Lo dico perché provate voi a dire la verità a certa gente e poi vedrete come svaporano risentiti.
In passato, si riallacciava, con una lettera, una cartolina, una telefonata. In tempi jurassici perfino un telegramma di condoglianze serviva a ristabilire la connessione.
Oggi lascio perdere e cancello, mi dico: non vale la pena, il tempo, il pensiero a rincorrere le persone, di qualsiasi grado siano. C'era bisogno di spazio ed è stato creato, si è creato, l'ho solo mantenuto libero questo 'spazio'.
Lo spazio serve sempre, anche nei rapporti interpersonali, posso applicare il metodo Fumio Sasaki - che diventa estendibile a quasi tutto e tutti. E passare da far posto nei cassetti, nella rubrica e poi nella vita, è un attimo. Lo consiglio.

sabato 15 marzo 2025

La nostalgia arriva quando il presente non è all'altezza delle aspettative


Ero in giro nel centro quando da una piazzetta fuorimano mi è arrivata alle orecchie la musica di una fisarmonica. Era una musica conosciuta, che non sentivo da moltissimo tempo. 
Così eccola e come d'incanto si sono materializzati nei miei ricordi, La Ninin che ballava con Sandrone, in quella pista da ballo improvvisata nel fienile di Luigiotto, quando c'era la festa del Paese e ci trovavamo tutti nell'aia grande per festeggiare San Fermo e la Madonna della Guardia.

Io li vedevo ogni giorno, La Ninin e il Sandrone, contadini dalle scarpe grosse, con i vestiti da lavoro, girare con la gerla e la zappa e poi eccoli lì, a ballare al suono della fisarmonica, leggeri come due farfalle, i volti rossi di sole e di vino, con i vestiti della festa che avevano l'eleganza semplice e la serenità del dopo guerra, il profumo di fieno, lavanda e polvere. Di legna e salsicce. 

Quale miracolo poteva mai averli trasformati, loro, per una sera, bellissimi. Tornati giovani ed innamorati e quella malinconia che gli brillava negli occhi, come di chi ha visto e sentito e rimpiange cose che altri non conoscono e mai conosceranno. Giusto il tempo di un giro di danza.

lunedì 10 marzo 2025

Anormali fantastici e dove trovarli

Potete avere paura di fare i genitori?
Ma cosa è successo negli ultimi trent’anni?
Non lo so, non capisco.
Siete genitori, una roba bella ma che impone anche avere dei superpoteri. Usateli, tranquilli.
Cercate di non avere paura di questo aspetto della vostra vita. Non dovete avere bisogno dell’approvazione dei vostri figli perché altrimenti, veramente, era meglio dedicarsi ad altro. Che so, un cane, un gatto, qualcosa di questo tipo.

Non è possibile che un genitore non riesca a muoversi in un perimetro di autorevolezza e che abbia bisogno che il figlio approvi le sue scelte: è aberrante. Non potete essere amici dei vostri figli, finitela. L’amicizia è un rapporto simmetrico.
Con voi, i vostri figli, un rapporto simmetrico non lo avranno mai».
Roberta Bruzzone

Queste parole sono tragicamente vere, ma non per una limitata porzione di genitori, per quasi tutti. Io li vedo: per strada, nei negozi, nei supermercati, all'uscita di scuola, al parco, queste madri tenute in ostaggio da bimbetti capricciosi, cresciuti in troppa bambagia e quindi rimbambiti prima del tempo geriatrico necessario. Questi padri che sembra abbiano generato un genio, lo esibiscono come fosse il figliol prodigo, pronti ad assecondare ogni richiesta. Allevano principini supponenti, addestrano principesse sul pisello, infanti esposti e farciti con i peggiori stereotipi, nella totale omologazione, nell' inconsapevolezza delle loro responsabilità. Abbandonati davanti ai furbofoni a sostituzione della babysitter. Sono patetici.

Ma a tutto questo c'è una soluzione...

"Fai di tuo figlio ciò che vuoi; e siccome sei un coglione, è giusto che tuo figlio divenga più coglione di te, un coglione perfezionato, adatto a vivere in un mondo di coglioni quale quello che tu, assieme a tutti noi, hai contribuito a creare. Non vorrai mica allevare un disadattato?"

mercoledì 5 marzo 2025

E vissero infelici e scontenti, perché costava di meno

La questione dei soldi che non fanno la felicità, diciamolo, è una bella favoletta consolatoria. Quindi? Potevo esimermi dal mettere alla prova la chatGPT con questa sconcertante verità?
Oppure è preferibile un finale da favola? dove comunque lei si sposa un principe?

Domanda: affermare che i soldi non fanno la felicità è una bugia, puoi argomentare in merito a questa frase che è solo consolatoria, usando un massimo di 100 parole?

L'affermazione che i soldi non fanno la felicità è una consolazione per chi non ne ha. La verità è che il denaro elimina stress e preoccupazioni basilari, apre porte a esperienze, cura la salute e garantisce sicurezza. Certo, un eccesso non garantisce la gioia, ma un'adeguata disponibilità economica è fondamentale per una vita dignitosa e serena, condizioni che contribuiscono in modo sostanziale al benessere. La felicità non è solo materiale, ma è innegabile che il denaro ne sia un tassello cruciale.

domenica 23 febbraio 2025

Non sono crudele, sono solo pragmatico

 

Ciao chatGPT: a cosa potrebbe pensare questa gatta di nome Nerina, che è rimasta chiusa fuori sul balcone, mentre i suoi compagni gatti stanno mangiando i croccantini?

Certo, ecco alcuni pensieri che potrebbero passare per la testa di Nerina, la gatta chiusa fuori sul balcone mentre gli altri mangiano:

Frustrazione e Immaginazione:

  • "Ma perché a me? Perché sono sempre io quella che rimane fuori?"

  • "Sentono l'odore di croccantini... li sento anche io! Mamma, perché non mi apri?"

  • "Chissà che festino si stanno facendo. Staranno spingendosi per arrivare al centro della ciotola, come al solito..."

  • "Spero che non lascino neanche una briciola per me..."

Tristezza e Solitudine:

  • "Mi sento esclusa... voglio anche io mangiare con loro."

  • "Qui fuori fa freddo, non voglio stare da sola."

  • "Magari mi dimenticano qui... non mi vogliono più bene."

Pianificazione e Speranza:

  • "Se mi metto proprio qui davanti, magari mi vedono e mi aprono."

  • "Forse se miagolo forte, la mamma si accorge che sono qui."

  • "La prossima volta mi nascondo e non mi faccio beccare fuori!"

  • "Speriamo che almeno mi facciano entrare presto."

Osservazione e Invidia:

  • "Vedo le loro codine muoversi felici... loro sì che si stanno divertendo."

  • "Oh, guardali come mangiano veloci! Non hanno proprio modi!"

  • "Almeno avessi io un piccolo croccantino..."

Un po' di Rassegnazione:

  • "Vabbè... aspetterò. Tanto prima o poi mi faranno entrare."

  • "Magari dopo mi offrono un pezzettino di quello che è avanzato."

In sintesi, Nerina è probabilmente un mix di frustrazione, tristezza e un po' di speranza. Vorrebbe tanto essere dentro con i suoi compagni a godersi la cena.